Costruito tra il 1534 e il 1567 per volere dell’imperatore Carlo V d’Asburgo dall’architetto spagnolo Pyrro Luis Escrivá, esso è stato per secoli uno dei principali cardini del sistema difensivo del Regno di Napoli, entrato a far parte del vastissimo impero degli Austrias.
La vicenda costruttiva e i caratteri architettonici dell’immane fortezza rappresentano un’esemplare testimonianza storica del lungo conflitto che oppose, agli inizi dell’Età Moderna, il blocco ispano-imperiale alla monarchia francese, mutando l’assetto del continente europeo e sconvolgendo il tradizionale mosaico di stati regionali italiani.
Impostata su un’innovativa pianta quadrata con possenti bastioni angolari, raccordati alle cortine da coppie di orecchioni semicilindrici, essa fu presa a modello dagli ingegneri militari per opere di difesa realizzate in un’area vastissima, dalla Tunisia alle Fiandre, dalla Germania alle colonie spagnole d’America.
Gli interventi di restauro compiuti nel corso degli anni allo scopo di adeguare la costruzione al suo nuovo utilizzo culturale hanno lasciato pressoché intatti gran parte degli ambienti interni, come lo scalone cordonato di accesso ai sotterranei, le “sortite” al fossato, gli stretti e labirintici camminamenti di contromina, le anguste scale interne di collegamento dei bastioni, il carcere segreto, sulla volta del quale sono ancora leggibili le iscrizioni graffite dai detenuti nel corso di due secoli.