I morticelli

Francesco Paolo Michetti (Tocco da Casauria 1851 – Francavilla al Mare 1929)


Francesco Paolo Michetti (Tocco da Casauria 1851 – Francavilla al Mare 1929)

I morticelli

1880

Olio su tela

94×262 cm

Abbandonate le rappresentazioni di una natura idilliaca popolata di contadini e pastori giocosi che connotano tanta parte della sua prima produzione, Michetti con questo dipinto presenta una personale poetica del dolore che fonde in un’unica visione aspetti cristiani e pagani.
Come in una sequenza cinematografica, infatti, il dipinto raffigura una serena e pacata processione funebre per due neonati gemelli che si svolge lungo un tratto della costa francavillese coinvolgendo lo spettatore dentro un evento sentito come ineluttabile nel ciclo naturale della vita.
Le figure, rappresentate in primo piano nei loro costumi tradizionali e divise in tre gruppi, si muovono lente sullo sfondo di un mare calmo e di un cielo densi di azzurro e di luce. Da tutto ciò traspare l’intensa partecipazione emotiva dell’artista che fu al fianco dell’amico Edoardo Dalbono quando questi perse il giovane figlio per una difterite.
Notevoli nella loro resa pittorica alcuni brani, come la nera figura del prete che si erge quasi fosse un monolite tra la terrae il cielo nel gruppo di testa, oppure la piccola folla variopinta di donne e bambini che accompagna il feretro al centro o ancora il gruppo dei cinque violinisti nei loro abiti scuri che segue suonando la processione. Tra questi si riconoscono alcuni degli amici più stretti dell’artista e assidui frequentatori del cenacolo michettiano tra cui il compositore Francesco Paolo Tosti che guida il gruppo e, dietro di lui, lo scultore Costantino Barbella. Colpisce per la sua modernità, poi, la sintetica figura di anziana resa con semplici e larghi colpi di colore che sull’estrema destra del dipinto, quasi entrasse dalla cornice, segue curva e lenta la processione.
Subito ammirato da Camillo Boito per la “quiete di natura” e da Gabriele D’Annunzio per l’intensità degli azzurri, il dipinto fu presentato per la prima volta all’Esposizione Nazionale di Torino del 1880 riscuotendo un notevole successo. Dopo l’Esposizione Italiana di Londra del 1881 l’opera finì sul mercato antiquariale e solo dal 2004 è entrato nelle collezioni del Museo Nazionale d’Abruzzo.

Provenienza

Collezione privata

Inventario

OPS 1956

Collocazione

Sala G

Crediti fotografici:

MuNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo, L'Aquila; ph. Roberto Sigismondi

Tags:

Ottocento