Annunciazione


Walter Monich, attribuito a

1410-1415 ca.

pietra della Majella

83×133,5×26,2 cm

L’Annunciazione in pietra della Majella, un tempo attribuita all’orafo, scultore e pittore abruzzese Nicola da Guardiagrele, proviene dall’edicola di un giardino privato nei pressi della chiesa di San Domenico a Tocco da Casauria (PE), nell’Ottocento di proprietà delle famiglie Filomusi e Bonanni. Originariamente realizzata per essere addossata a una parete, forse la parte alta di un portale, per via del retro non lavorato, l’opera fu venduta nel 1904 all’antiquario romano Alfredo Barsanti e in seguito comprata da Giuseppe Sangiorgi, altro antiquario attivo a Roma. L’Annunciazione venne acquisita nel 1907 dallo Stato, scongiurando il suo trasferimento negli Stati Uniti presso la nota collezione americana di Isabella Stewart Gardner, già in trattativa per l’acquisto. In ragione dell’assenza a quel tempo in Abruzzo di un’istituzione museale statale, il gruppo prese la via di Firenze, entrando così nella collezione del Museo Nazionale del Bargello, luogo deputato all’esposizione delle collezioni di scultura.

Recentemente attribuito allo scultore tedesco Walter Monich, documentato tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo nella Fabbrica del Duomo di Milano, il gruppo databile al secondo decennio del Quattrocento non è l’unica opera dell’artista alemanno su suolo abruzzese. Egli, infatti, nel 1412 firma certamente il Monumento funebre della famiglia Caldora presso la badia di Santo Spirito al Morrone a Sulmona e nel 1415 probabilmente realizza il Monumento di Niccolò di Giacobuccio Gaglioffi per la chiesa di San Domenico a L’Aquila, perduto a causa del terremoto del 1703.

Provenienza

Firenze, Museo Nazionale del Bargello (inv. Sculture n. 423)

Collocazione

In deposito presso il Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila