Madonna con il Bambino in trono tra i Santi Giovanni Battista e Maria Maddalena (Trittico Dragonetti De Torres)


Antoniazzo Romano e collaboratore

Madonna con il Bambino in trono tra i Santi Giovanni Battista e Maria Maddalena (Trittico Dragonetti De Torres)

1490 ca.

tempera su tavola

128.8 × 46 cm (tavola sinistra con il San Giovanni Battista)
129.3 × 72.3 cm (tavola centrale con la Madonna con il Bambino)
129.5 × 45.8 cm (tavola destra con Maria Maddalena)

Il Trittico Dragonetti De Torres ritorna a L’Aquila dopo un’assenza durata quasi un secolo, grazie all’acquisto nel 2024 promosso da parte del Museo Nazionale d’Abruzzo, che ha voluto in tal modo restituire al patrimonio artistico dello Stato italiano un’opera d’arte intimamente legata al territorio aquilano.

Realizzato probabilmente come immagine per la devozione privata, oppure come pala d’altare destinata ad abbellire la cappella gentilizia di una chiesa, il trittico raffigura nel pannello centrale la Madonna con il Bambino, seduta su di un trono marmoreo decorato da candelabre di gusto antichizzante, accompagnata in basso dal ritratto di una donatrice orante. Nei due pannelli laterali sono rappresentati San Giovanni Battista, coperto di pelli di cammello, mentre stringe con la mano sinistra il bastone sormontato da una croce e il rotolo con la scritta “Ecce agnus Dei”, e Maria Maddalena, riconoscibile dal vaso con gli unguenti che tiene nella sinistra. Il dipinto si presenta come un insieme di tre tavole ormai private della loro originale carpenteria lignea, certamente ritagliate in epoca remota per uniformare le dimensioni dei tre pannelli. Tracce di questa manomissione si riscontrano nell’assenza della parte superiore del trono della Vergine nella tavola centrale e nella perdita della porzione inferiore del fregio sottostante, recuperato grazie a un restauro non datato, dove si trovavano in origine due stemmi gentilizi ormai perduti.

Reso noto per la prima volta da Luigi Serra nel 1912, come di collezione aquilana dei marchesi Dragonetti, il trittico era parte della galleria d’arte sistemata al primo piano del palazzo Antonelli Dragonetti De Torres in Via Roio a L’Aquila, ereditato dalla famiglia alla morte dell’ultimo discendente dei marchesi De Torres nel 1864. È in questa collocazione, nel cosiddetto ‘Museo Dragonetti’, che l’opera si trovava certamente fino alla metà degli anni trenta del Novecento, quando gli storici dell’arte Bernard Berenson e Raimond van Marle l’assegnarono per la prima volta alla mano del pittore Antonio Aquili, noto come Antoniazzo Romano (1435/40 – 1508).

Probabilmente già inviato a Roma, il dipinto nel 1938 veniva esposto per volontà del marchese Alfonso Dragonetti De Torres alla mostra dedicata a Melozzo da Forlì (1438 – 1494) nell’omonima città romagnola, per essere successivamente ricollocato nella dimora romana della famiglia. Molto noto agli studi storico artistici, il Trittico Dragonetti De Torres è scampato alla dispersione della collezione avviata dai discendenti della famiglia intorno alla metà del secolo e oggi, grazie all’ingresso nelle collezioni del Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila, ritrova il suo posto nel patrimonio artistico cittadino.

Inventario

OPS 2653