Terre Sonanti – Il Mammut:

la conclusione

Il 9 gennaio 2025, nella gremitissima Sala della Voliera del MAXXI L’Aquila, si è svolto l’evento conclusivo del Progetto “Terre Sonanti – Il Mammut”, l’iniziativa di arte partecipata ideata e curata dall’artista Silvia Di Gregorio, finanziato nell’ambito del Programma Restart – Sviluppo delle potenzialità culturali per l’attrattività turistica del cratere, Filone C annualità 2024, e che prende ispirazione dal Mammut custodito nel bastione est del Castello dell’Aquila, e di cui si è celebrato, nel 2024, il 70° anniversario dal ritrovamento nel Comune di Scoppito.

Quest’ultimo ha giocato un ruolo fondamentale proponendosi Comune capofila del progetto, credendo sin da subito nell’importanza di una stretta rete di collaborazione con le amministrazioni locali, e creando sinergie tra le diverse comunità. 13 i comuni del cratere aderenti al progetto, che hanno potuto arricchire e potenziare l’iniziativa, condividendo esperienze e competenze.

Un momento istituzionale che ha ripercorso, anche attraverso la proiezione del docufilm realizzato dal regista Francesco Paolucci, le fasi del progetto, che ha visto il coinvolgimento attivo di centinaia di cittadini, associazioni, artisti e istituzioni culturali, contribuendo alla valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e architettonico del territorio della provincia di L’Aquila.

Dopo mesi di laboratori e sessioni formative, il progetto è culminato in una performance artistica itinerante che ha viaggiato attraverso il territorio, portando arte, cultura e storie in luoghi simbolici e ricostruiti. Un’occasione unica per rafforzare il dialogo intergenerazionale, promuovere la memoria collettiva e supportare la rigenerazione sociale del territorio, e soprattutto per promuovere una sinergia tra enti, istituzioni, artisti e cittadini.

In particolare “Terre Sonanti – Il Mammut” ha visto la collaborazione tra il MAXXI L’Aquila, il Teatro Stabile d’Abruzzo, il Museo Nazionale d’Abruzzo, l’Università degli Studi dell’Aquila, l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e ha coinvolto ben 32 associazioni dei comuni partecipanti, 31 artisti e 18 attività produttive locali, creando un impatto sull’occupazione locale, oltre alla partecipazione anche di scuole, residenti e visitatori. Un grande esempio di come la cultura possa stimolare la crescita di un territorio, arricchendo la sua offerta turistica e potenziando il suo valore sociale ed economico.

L’USRC ha patrocinato e supportato sin dall’inizio questo progetto corale, che incarna la visione di promozione culturale e sviluppo sostenibile del territorio, al centro della quale si collocano la cultura, le competenze professionali e la collaborazione tra molteplici attori. favorendo anche la rinascita immateriale dei territori.

Nel corso dell’incontro sono intervenuti il Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila, Edoardo Alesse, e la referente del team curatoriale di Performative04 per il MAXXI L’Aquila, Chiara Bertini, oltre a Doriana Legge, referente per le Attività Culturali e l’Incubatore di Creatività dell’Università degli Studi dell’Aquila, Federica Zalabra, direttrice del Museo Nazionale d’Abruzzo, Roberta Gargano, responsabile dell’Ufficio Comunicazione del Teatro Stabile d’Abruzzo, e Enrico Sconci, presidente del Muspac dell’Aquila, l’Ing. Raffaello Fico, titolare dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione del Cratere (USRC), e i Sindaci di vari Comuni coinvolti nel progetto, tra cui Loreto Lombardi, Sindaco di Scoppito, Domenico Nardis, Sindaco di Villa S. Angelo, Deborah Visconti, Sindaco di S. Eusanio Forconese, Fabrizio D’Alessandro, Sindaco di Barisciano, Sabrina Ciancone, Sindaco di Fontecchio, Gianmatteo Riocci, Sindaco di Ocre, Valerio Munzi, Vicesindaco di Acciano, e Giovanna Colagrande, Vicesindaco di Fossa. Presenti, inoltre, Gaspare Ferella, presidente della Comunità 24 Luglio, e Antonio Lattanzi, dirigente scolastico dell’IC San Demetrio – Rocca di Mezzo.

L’evento si è conclusa con l’esplorazione della mostra di libri d’arte ispirati al Mammut, realizzati dalle artiste Francesca Racano e Debora Frasca durante i laboratori scolastici.

Ph. Francesco Paolucci