IL MAESTRO DI CAMPO DI GIOVE. RICOMPORRE UN CAPOLAVORO

a cura di Federica Zalabra e Cristiana Pasqualetti

dal 26 maggio al 3 settembre
Museo Nazionale d’Abruzzo
Sala Francescana

Il furto, nel 1902, degli sportelli della Custodia di Sant’Eustachio privò l’arte abruzzese di un tassello importante per la ricostruzione della pittura centro italiana del XIV secolo oltre che del ciclo narrativo più grande dedicato alla figura del santo. Dopo il furto l’opera fu tagliata nelle scene che la componevano, immesse come “tavolette” sul mercato antiquariale.

Nel 2022, grazie all’ acquisto da parte del Ministero della cultura di quattro tavolette sul mercato antiquario, il Museo Nazionale d’Abruzzo ha oggi nelle sue collezioni otto delle sedici scene che raccontano la storia di Sant’Eustachio.

Dall’importante acquisizione è nata l’idea della mostra curata da Federica Zalabra e Cristiana Pasqualetti che, grazie anche al generoso prestito di una collezione privata, espone, assieme per la prima volta dalla dispersione, le tredici tavolette finora rintracciate e, grazie alla collaborazione con la Diocesi di Sulmona, la statua del santo un tempo conservata nella Custodia. Un’occasione fondamentale per poter studiare l’ancora anonimo Maestro di Campo di Giove e apprezzare l’aspetto originale della Custodia grazie a una ricostruzione virtuale basata sui documenti esistenti.

Accompagna la mostra una ricostruzione virtuale della Custodia, un video animato per raccontare ai bambini la storia di Eustachio, una App per indagare scientificamente le opere attraverso le indagini multispettrali e tre pannelli tattili per non vedenti la cui modellazione digitale, grazie alla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, è stata realizzata da Simone Rasetti.

Per migliorare l’esperienza di visita e facilitare l’accesso ai contenuti, sono stati, inoltre, allestiti pannelli didattici e didascalie estese in italiano e inglese, disponibili sul web anche in formato audio, accedendo ad essi tramite il QR Code.

Ad accompagnare la mostra, il Museo Nazionale d’Abruzzo pubblica Il Maestro di Campo di Giove. Ricomporre un capolavoro, il primo volume della collana “Note dal MuNDA” che raccoglie gli studi e le ricerche condotte sulle opere esposte, oltre ai due saggi delle curatrici. Un’ampia selezione di immagini invita ad un approfondimento sul tema della mostra.

CATALOGO:
Il Maestro di Campo di Giove. Ricomporre un capolavoro
A cura di Federica Zalabra, Cristiana Pasqualetti
Editore: «L’Erma» di Bretschneider
2023, 124 pp.
Brossura, 20×24 cm
ISBN: 9788891328427
Disponibile dal 22 Maggio nelle librerie e online

L’accesso alla mostra è incluso nel biglietto di ingresso.

Orari e biglietti del MuNDA:

dal martedì alla domenica 8.30/19.30 ultimo ingresso ore 19.00

biglietto intero 4 €, ridotto 2, gratuito al di sotto dei 18 anni

La Custodia nel 1891

Non si conosce come si presentasse in origine la Custodia di Sant’Eustachio, né dove essa fosse collocata.

Dalla scheda redatta per mano di Antonio De Nino, all’epoca Ispettore Onorario dei Monumenti e degli scavi d’antichità, si apprende che la Custodia di Sant’Eustachio, nel settembre del 1891, era situata nell’area presbiteriale, sulla sinistra dell’altare maggiore, sopra un altare del Cinquecento. Come si legge nel documento, il manufatto si presentava come nicchia rettangolare di legno, alto quasi 2 metri, largo 65 centimetri e profondo 24 centimetri, formato da un pannello nel fondo, e due sportelli che si piegavano in modo da chiudere i fianchi e la parte anteriore ad ospitare la statua lignea del santo titolare della parrocchia. Ogni sportello era quindi a sua volta composto da due tavole verticali munite di cerniere, nei cui lati interni era dipinta a tempera, in 16 episodi, l’epopea del santo.

Come un libro illustrato, la narrazione procedeva da sinistra verso destra, e dall’alto verso il basso. La Custodia era sormontata da un timpano con l’immagine dell’Eterno benedicente.

Dalla Custodia alle “tavolette”

Il 6 ottobre 1902 vengono rubati gli sportelli della Custodia di Sant’Eustachio nella chiesa omonima di Campo di Giove.

Da subito sono coinvolti nell’accusa di furto il sacrestano della parrocchia e il sacerdote di Campo di Giove. Dell’intera vicenda ne dà notizia la stampa locale.

Il primo a darne notizia è Antonio De Nino nella rivista “L’Arte” di Adolfo Venturi, riprendendo quanto aveva registrato nella sua scheda del 1891. Sempre sulla rivista “L’Arte”, nel 1903 Pietro Piccirilli dedica un saggio sulle opere d’arte a Campo di Giove nel quale pubblica la fotografia d’insieme dei due sportelli, da lui scattata nel 1890 circa. Essa ad oggi è l’unica testimonianza che documenta l’opera prima del suo trafugamento.

Prima del 1923 gli sportelli della Custodia vengono segati e smembrati in 16 tavolette per facilitarne la vendita sul mercato antiquario e mascherarne la provenienza. Ad ognuna delle prime quattro scene che componevano il registro superiore, viene aggiunta una base e applicata una cornice cuspidata decorata con foglie d’acanto e colonnine tortili, mentre alle altre viene applicato un listello dorato sul profilo dell’incorniciatura dipinta.

Da questo momento le tavolette si disperdono sul mercato antiquariale internazionale ed entrano a far parte di collezioni museali e private.

Attualmente si conosce la collocazione di 13 delle 16 tavolette che componevano le ante della Custodia.

La vita di Sant’Eustachio nella Legenda Aurea

Le 16 tavolette rappresentano gli episodi più salienti della vita di Sant’Eustachio, dal momento della conversione al martirio, così come descritti nella Legenda Aurea. Questa, è una raccolta di storie dedicate alla vita dei santi, scritta nella metà del XIII secolo dal frate domenicano Jacopo da Varagine. In epoca tardo medievale e rinascimentale fu un importante riferimento per la rappresentazione delle storie dei santi.

Secondo quanto narrato nella Legenda, Placido era un valoroso condottiero pagano che ha ricoperto la più importante carica militare dell’epoca sotto l’imperatore Traiano (98 – 117 d.C.). Un giorno, durante una battuta di caccia, Placido vede apparire Cristo tra le corna di un meraviglioso cervo e decide di convertirsi al cristianesimo con la moglie Teopista e i figli Agapito e Teopisto, cambiando il suo nome in Eustachio. Da questo momento iniziano per lui e per la sua famiglia una serie di tragiche peripezie. Perduti tutti gli averi e separatosi dai figli e dalla moglie, viene richiamato da Traiano a capo dell’esercito per combattere i barbari. Ricongiuntosi poi alla famiglia e raggiunta la vittoria contro il nemico, viene gettato con moglie e figli in pasto ai leoni per volontà dell’imperatore Adriano (76 – 138 d.C.). Rimasti miracolosamente illesi, vengono posti all’interno di un toro di bronzo infuocato, dove muoiono martirizzati. I loro corpi, miracolosamente intatti, vengono trasportati in un luogo solenne dove sarà eretto un oratorio in loro onore.

Conversione di Placido (Eustachio)

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Battesimo di Eustachio

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Seconda apparizione a Eustachio

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Eustachio e la sua famiglia abbandonano la casa colpita dalla peste

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Viaggio in nave verso l’Egitto

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Eustachio diviso dalla moglie

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

I figli di Eustachio sono rapiti da un lupo e da un leone

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

I messi dell’imperatore Traiano ritrovano Eustachio

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Antioco e Acacio conducono Eustachio da Traiano

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Traiano nomina Eustachio comandante dell’esercito

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Eustachio in battaglia

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Eustachio ritrova la moglie

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Ricongiungimento della famiglia di Eustachio

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Eustachio rifiuta di sacrificare agli idoli

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Eustachio e la sua famiglia non vengono attaccati dai leoni nel circo

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Martirio di Eustachio e della sua famiglia

Maestro di Campo di Giove (Nicola Olivieri da Pietransieri?)

Tempera su tavola

Sant’Eustachio

Intagliatore abruzzese

Legno scolpito e dipinto