Fossili di elefante in Abruzzo

Dalle prime raccolte allo studio sistematico

Nell’area che va da Scoppito fino a nord-ovest di L’Aquila sono numerosi i luoghi in cui sono stati ritrovati resti fossili di grandi mammiferi del Quaternario (il periodo che va da 2,58 milioni di anni fa a oggi).

Nel 1800 i resti venivano raccolti e conservati da studiosi con un metodo diverso da quello che usiamo ora. Molti ritrovamenti erano casuali: avvenivano durante i lavori agricoli o le attività̀ di cava, ad esempio quelli legati all’estrazione di argilla e lignite. A partire dagli anni ’40 del 1900 padre Saverio Maini prima e padre Gabriele Marini dopo iniziano una raccolta sistematica.

Nel tempo si sono ritrovate diverse parti di scheletro: molari, zanne, femori, costole e assieme ai resti di elefante quelli di altri animali che vivevano nello stesso ambiente come ippopotami, rinoceronti e cervi.

A Madonna della Strada di Scoppito fu rinvenuto nel 1954 lo scheletro qui esposto. I siti ricchi di fossili scoperti più̀ di recente sono Campo di Pile e Pagliare di Sassa.

 

Illustrazione tratta dal volume Il Mammut, a cura di Maria Adelaide Rossi, Carsa Edizioni, Pescara 2022