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Nel giugno 2009 a Campo di Pile, nell’area industriale a Ovest di L’Aquila, sono stati scoperti resti di Mammut della stessa specie di quello al centro della sala (Mammuthus meridionalis): due zanne e quattro molari di una femmina di circa 30 anni di età̀ e parte di una zanna di un altro individuo.

Nella stessa area sono stati trovati due denti di un cervo di grande taglia, un metatarso di equide, una tibia di rinoceronte e un corno di bisonte. L’area, frequentata da questi animali un milione di anni fa, era vicina a un alveo fluviale.

A Pagliare di Sassa in via San Pietro, alla fine degli anni 1990, durante lavori per cavare sabbia, sono stati trovati i resti fossili di diversi animali risalenti a circa 700.000 anni fa (inizio del Pleistocene medio):

  • Mammut di steppa (Mammuthus trogontherii)
  • elefante antico (Palaeoloxodon antiquus)
  • rinoceronte (Stephanorhinus hundsheimensis)
  • ippopotamo (Hippopotamus antiquus)
  • iena macchiata (Crocuta crocuta)
  • grandi cervi (Megaloceros savini e Praemegaceros verticornis)
  • lepre (Lepus sp.)
  • cinghiale (Sus scrofa)
  • piccoli roditori: le arvicole Mimomys savini e Microtus gregaloides uccelli tra cui l’anatra comune (Anas penelops)

L’ambiente in cui sono stati trovati corrisponde a una conoide fluviale, ossia un accumulo di sedimenti trasportati da un fiume e deposti a ventaglio nella valle sottostante con forma simile a un cono.

Nello stesso luogo sono state ritrovate una scheggia di selce e un frammento d’osso lavorati, testimoni della più antica presenza umana in Abruzzo.

 

Illustrazione tratta dal volume Il Mammut, a cura di Maria Adelaide Rossi, Carsa Edizioni, Pescara 2022